Pseudonimo di
Alfred-Eric Leslie-Satie.
Compositore francese. Dopo aver ricevuto le prime lezioni di musica da un
organista di provincia, a dodici anni entrò al conservatorio di Parigi,
dove, nel corso degli anni, si mostrò insofferente verso i tradizionali
metodi di insegnamento. Attratto dalle teorie di Sar Péladan, dal 1890 al
1892 aderì al movimento mistico della Rose-Croix; risultato artistico di
tale adesione furono tra l'altro le
Sonneries de la Rose-Croix (1892-93),
nelle quali si può ravvisare la ricerca di una scrittura libera, senza
divisioni in battute, fondata su accordi complessi. Dopo aver conosciuto nel
1891 C. Debussy (l'amicizia tra i due fu, però, di breve durata), nel
1895
S. compose la
Messe des pauvres per coro ed organo, con la
quale si chiuse il suo periodo mistico. Nel 1898 si trasferì ad Arcueil,
sobborgo industriale di Parigi ove trascorse in solitudine gran parte della sua
vita. Affascinato in quel periodo dalla musica popolare e da quella dei
café-concert,
S. sentì l'esigenza di un
approfondimento teorico. Per questo motivo, nel 1905 si iscrisse alla Schola
Cantorum e frequentò la classe di contrappunto di A. Roussel e quella di
composizione di V. d'Indy, ottenendo il diploma nel 1908. In polemica sia con
l'accademismo musicale, sia con l'impressionismo debussiano, intorno al 1910
alcuni suoi lavori suscitarono l'interesse di S.P. Diaghilev, P. Picasso e J.
Cocteau. Su un testo di quest'ultimo e nell'interpretazione dei Ballets Russes
di Diaghilev, con scene di Picasso, coreografle di L. Massine e direzione di
Ansermet andò in scena, nel 1917, il balletto
Parade,
definito un “
ballet réaliste” che suscitò
grande scandalo. Del 1918 è, invece, il dramma sinfonico
Socrate,
che costituisce il miglior esempio della sua poetica
musicale, basata sulla ricerca di un assoluto rigore formale e sulla totale
rinuncia ad ogni connotazione soggettiva. Dal 1918,
S. divenne con
Cocteau l'animatore del Gruppo dei Sei e più avanti, nel 1923,
radunò attorno a sé la cosiddetta Scuola d'Arcueil (H. Sauguet, R.
Désormière, H. Cliquet-Pleyel, M. Jacob). Nel 1924 fu
rappresentato, su testo e scene di F. Picabia, il
ballet-istantanéiste Relâche, con un intermezzo
cinematografico di R. Clair,
Entr'acte; l'opera provocò l'ennesimo
scandalo. Nello stesso anno andò in scena
Mercure (scene di
Picasso, coreografie di Massine). Alla produzione per pianoforte di
S.
appartengono:
Ogives (1886);
Trois gymnopédies (1888);
Trois gnossiennes (1890);
Danses gothiques (1892-93);
Véritables préludes flasques (1912);
Embryons
desséchés (1913);
Trois valses du précieux
dégoûte (1914);
Avant-dernières pensées
(1915);
Sonatine bureaucratique (1917). Tra i brani a quattro mani
ricordiamo:
Trois morceau en forme de poire (1903) e
Aperçus
désagréables (1912).
S. è anche autore della
pantomina
Jack in the box (1899), dell'operina per marionette
Geneviève de Brabant (1899), di alcune raccolte di
mélodies per canto e pianoforte e di canzoni da
café-concert (Honfleur, Calvados 1866 - Parigi 1925).